L'attività sportiva viene inevitabilmente associata alla libertà e alla realizzazione individuale. Gli sportivi non dovrebbero però avere la pretesa di esercitare il loro sport come se avessero totale spazio di manovra. Secondo la giurisprudenza svizzera, sono tenuti ad assumersi la responsabilità sui rischi e sulle lesioni nella misura in cui questi siano le conseguenze di una messa a repentaglio della propria salute. Lo stesso vale anche se attraverso la pratica di una determinata disciplina si concretizza un rischio tipico di questo sport.​

Ad esempio, un mountain biker deve tenere conto del rischio che su un percorso a curve con fondo di ghiaia la ruota anteriore possa scivolare. Non si tratta di un evento straordinario né imprevedibile, ma piuttosto di un rischio tipico di questo sport che si è verificato a causa di un errore di guida (azionamento improprio del freno anteriore). In altre parole, la responsabilità spetta interamente allo sportivo (autoresponsabilità).​

Se le persone che svolgono un'attività sportiva si espongono a rischi e pericoli particolarmente elevati, in caso di infortunio gli assicuratori possono ridurre o rifiutare le prestazioni pecuniarie (vedi qui la relativa panoramica).

Attività sportive che hanno comportato riduzioni delle prestazioni assicurative: esempi tratti dalla giurisprudenza​​

Tuffo di testa nell'acqua torbida

Chi si tuffa di testa dall'alto in un'acqua torbida e di cui non conosce la profondità, secondo il Tribunale federale, da un punto di vista legale commette un atto temerario. Un adolescente rimasto tetraplegico ha subito un dimezzamento delle prestazioni pecuniarie della sua assicurazione contro gli infortuni. Il riassunto della relativa decisione è disponibile qui. Per non far colare a picco la sicurezza, ti raccomandiamo di osservare i consigli dell'UPI nella rubrica Consulenza​.

Dirt bike

Il Tribunale federale definisce questa disciplina come una variante del ciclismo praticata su un terreno con colline artificiali e altri ostacoli. Lo sport consiste nell'eseguire in bike salti molto alti con acrobazie il più spettacolari possibili. Dal momento che non è possibile ridurre il rischio a proporzioni ragionevoli, deve essere considerato come atto temerario assoluto. Il riassunto della relativa decisione è disponibile qui.

Sulla base di queste decisioni del Tribunale federale, l'UPI, Ufficio prevenzione infortuni, ha rielaborato le sue raccomandazioni sui parchi skate e bike. Maggiori dettagli in proposito sono contenuti nel nostro opuscolo tecnico. Per approfondire le questioni relative al diritto assicurativo, consultare il sito della Suva.​

Ciaspolata con conseguenze tragiche

Il Tribunale federale ha ridotto del 50% la rendita vedovile LAINF di una moglie che ha perso il marito in un'escursione con le racchette da neve. Abbandonando il sentiero segnalato senza un'adeguata preparazione e senza l'equipaggiamento necessario (apparecchio ARVA, pala da valanga, sonda) e incamminandosi sulla cresta della cornice di neve nonostante il considerevole pericolo di valanga, il marito si sarebbe esposto a un rischio particolarmente grave (vedi qui il relativo riassunto).​

I consigli dell'UPI e un filmato sulla prevenzione nelle escursioni con racchette da neve sono disponibili qui.​​

​​Conclusioni​

L'UPI non vuole scoraggiare le persone inducendole a rinunciare al movimento, al contrario! Lo sport fa bene. Chi si dedica a un'attività sportiva deve però porsi alcune domande. Uso l'equipaggiamento giusto? Come mi devo comportare? Sono pronto a livello psicofisico per quello che intendo fare? Supero i miei limiti fisici o rischio troppo? Con lo slogan «Faccio sport quindi rifletto. Stop infortuni nello sport» vogliamo sensibilizzare gli sportivi a questo aspetto.

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