Presa di posizione

Bambini in bicicletta L’UPI a favore del casco obbligatorio

In caso di incidente il casco per bici protegge chi lo indossa da gravi lesioni craniche. Per questo è fondamentale che venga indossato dai bambini, particolarmente esposti al rischio di incidenti e quindi anche a quello di riportare ferite alla testa. Eppure, in Svizzera, un quarto dei bambini non usa il casco quando va in bicicletta. Per questo motivo l’UPI chiede l’obbligo del casco ciclo per i bambini fino all’età di almeno 14 anni.

È particolarmente importante che i bambini usino il casco quando si spostano in bicicletta, non solo perché non sono ancora sicuri quando si muovono nel traffico, ma anche perché, dato il loro sviluppo e data la loro inesperienza, non sanno valutare correttamente le situazioni e i pericoli e sono quindi esposti a un maggiore rischio di incidenti.

Per di più, nei bambini il rischio di riportare lesioni craniche è superiore alla media: la loro testa, infatti, è proporzionalmente più grande e più pesante rispetto al resto del corpo, i muscoli della testa e del collo non sono ancora completamente sviluppati e la scatola cranica non è ancora saldata risultando più vulnerabile.

L’uso del casco è una misura semplice ed efficace per ridurre la probabilità di lesioni alla testa in caso d'incidente. Per aumentare la sicurezza degli utenti della strada più vulnerabili, l’UPI chiede l’obbligo del casco per i bambini fino all’età di almeno 14 anni; da sondaggi rappresentativi emerge che da molti anni questa proposta viene corroborata dal 90% circa della popolazione svizzera. Nella revisione della legge sulla circolazione stradale in corso, il Consiglio federale va persino oltre e propone l’obbligo del casco fino all’età di 16 anni. Dal punto di vista della prevenzione degli incidenti, il limite di età superiore è sensato e viene pertanto accolto favorevolmente dall’UPI.

Diversi paesi europei conoscono già l’obbligo del casco per i bambini. Per esempio l’Austria, la Svezia, la Francia e la Croazia. In questi singoli Paesi però il limite d’età varia dai 12 fino ai 16 anni. Altri Paesi come ad es. la Finlandia, l’Australia e la Nuova Zelanda hanno persino introdotto l’obbligo del casco per tutte le cicliste e tutti i ciclisti.

Negli scorsi anni, grazie a diverse iniziative e campagne di sensibilizzazione, l'uso del casco tra i bambini è aumentato e attualmente si attesta a quota 75% (dati 2018), contro il 30% di vent’anni fa (1998). Nonostante questo risultato positivo, un quarto dei bambini non mette il casco quando si sposta in bicicletta. Le esperienze condotte a livello internazionale mostrano che per aumentare la quota d’uso del casco non bastano misure volontarie ma occorrono provvedimenti legislativi. L’obbligo di indossare il casco è indispensabile per poter garantire la stessa protezione: tutti i bambini potranno beneficiare della protezione che il casco offre, anche quelli i cui genitori sono meno sensibilizzati sui rischi del suo mancato uso. Il bisogno particolare di protezione dei bambini è peraltro sancito dalla Costituzione federale, tanto che anche in altri settori si applicano disposizioni di tutela particolari per i minori (p. es. in relazione al tabacco o all’alcol).

La sicurezza dei ciclisti non dipende solo dall’uso del casco. Nel dossier sicurezza «Traffico ciclistico» l’UPI indica una serie di misure efficaci, tra cui la pianificazione di una rete di piste ciclabili, rotatorie, incroci e sbocchi adatti alle biciclette o limiti di velocità compatibili con il traffico misto all’interno degli abitati.

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