Comunicato stampa | 25 ottobre 2022

Sinus 2022 3 incidenti gravi su 5 succedono sui veicoli a due ruote

La Svizzera è tra i Paesi con una delle reti stradali più sicure al mondo. Dopo decenni con un continuo andamento positivo del numero degli incidenti, negli ultimi anni il numero dei morti e feriti gravi non è sceso più, registrando una battuta d’arresto. Dal Sinus 2022 dell’UPI emerge che le conducenti e i conducenti di motociclette, e-bike e biciclette tradizionali sono ormai rappresentate/i in tre su cinque danni gravi alla persona.

L’anno scorso, in Svizzera 200 persone hanno perso la vita nella circolazione stradale. 27 in meno rispetto all’anno precedente. Il numero dei feriti gravi è salito a 3933 (+ 140). Ciononostante, le strade svizzere figurano tra le più sicure al mondo. Tuttavia è preoccupante che il continuo calo del numero dei danni gravi alla persona registrato sin dagli anni '70 nella circolazione stradale abbia subito una battuta d’arresto.

Dal Sinus 2022 dell’UPI emerge un dato interessante: nella categoria dei danni gravi alla persona, tre su cinque casi concernono le conducenti e i conducenti di motociclette, biciclette tradizionali ed e-bike.

  • Ricerca e statistica

    Sinus 2022 – Livello di sicurezza e incidentalità nella circolazione stradale 2021

    Documentazione A4 | 106 pagine | 2.469 | N° DOI 10.13100/UPI.2.469.03.2022
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  • Ricerca e statistica

    Sinus 2022 – Appendice Legislazione

    Documentazione A4 | 26 pagine | 2.484
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Più incidenti con motociclette ed e-bike, stagnano gli incidenti con bici tradizionali

Il numero di danni gravi alla persona nei motociclisti dai 16 ai 17 anni ha registrato un’impennata rispetto all’anno precedente. Questo andamento potrebbe essere riconducibile al fatto che dal 2021 questa fascia d’età ha il permesso di guidare una 125 cm³.

Da diversi anni, anche nella categoria delle bici elettriche si registra un aumento dei feriti gravi (2021: 531) e morti (2021: 17). L’anno scorso, in sella a una bici tradizionale, 841 persone hanno riportato ferite gravi o mortali, un dato rimasto pressappoco invariato rispetto al 2011 (837). Oltre la metà degli incidenti gravi con e-bike e biciclette tradizionali rientra nella categoria degli sbandamenti/incidenti per colpa propria. Le cause più comuni sono la disattenzione e la distrazione nonché l’alcol. Sono frequenti anche le collisioni, queste però per la maggior parte non sono causate da chi guida una bicicletta tradizionale o una e-bike.

Accento sulle persone particolarmente vulnerabili

Le persone che usano un veicolo monotraccia fanno parte degli utenti della strada più vulnerabili. «Nel nostro lavoro di prevenzione poniamo quindi l’accento su questo gruppo di utenti della strada», afferma Mario Cavegn, capo del dipartimento Circolazione stradale presso l’UPI. «Per proteggerli occorrono misure a diversi livelli. Una buona infrastruttura stradale costituisce la base, in quanto aumenta la sicurezza di tutti gli utenti. Anche la tecnologia dei veicoli è un elemento importante. I sistemi di assistenza alla guida aiutano i conducenti in situazioni critiche e questo potenziale va sfruttato meglio in futuro. Se i sistemi prevengono le collisioni, ne traggono vantaggio anche gli utenti della strada più vulnerabili che si spostano in sella a una moto, a una bicicletta tradizionale, a una e-bike o a piedi.»

Ma anche gli utenti della strada stessi devono dare il loro contributo. Al volante di un’auto, molte persone viaggiano a velocità troppo elevate o si lasciano distrarre e in sella a una bici non ci si rende sufficientemente visibili.

Il Sinus – Livello di sicurezza e incidentalità nella circolazione stradale, commissionato dal Fondo di sicurezza stradale FSS, è una pubblicazione annuale dell'UPI e un’opera di riferimento nell’ambito statistico. Le valutazioni a breve e lungo termine forniscono una base importante per far confluire i dati sull’incidentalità nella sicurezza stradale.

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