Comunicato stampa | 5 gennaio 2022

Revisione della legge sulla circolazione stradale L’UPI mette in guardia dal trattamento troppo permissivo dei trasgressori della strada

Lunedì prossimo la Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale discuterà il messaggio del Consiglio federale sulla modifica della legge sulla circolazione stradale (revisione della LCStr). L’UPI mette in guardia da due punti: il consiglio federale continua a rimandare i corsi di aggiornamento obbligatori per le/i delinquenti stradali. Il Consiglio federale prevede inoltre un alleviamento delle conseguenze economiche delle infrazioni al codice della strada. Entrambe le misure comprometterebbero la sicurezza stradale.

Lunedì prossimo la Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale esaminerà le proposte del Consiglio federale sulla revisione della legge sulla circolazione stradale. Il messaggio del Consiglio federale al Parlamento contiene misure a favore della sicurezza stradale, come l’obbligo di usare il casco ciclo per bambini e adolescenti, ma anche due punti che renderebbero le strade svizzere più insicure.

Introdurre finalmente l’obbligo dei corsi di educazione stradale

In primo luogo, il Consiglio federale intende rinviare ulteriormente l’introduzione di corsi di aggiornamento obbligatori per le persone a cui è stata ritirata la licenza di condurre per almeno sei mesi. Il Parlamento aveva approvato l’obbligo di tali corsi di educazione stradale già nel 2012. A tutt’oggi, tuttavia, il Consiglio federale non ha messo in vigore questa misura che manca anche nel nuovo progetto di legge.

Per l’UPI sussistono motivi importanti per l’introduzione dei corsi di educazione stradale con la revisione della LCStr. Nei corsi di educazione stradale, i delinquenti stradali elaborano soluzioni e strategie personali per guidare in futuro in modo sicuro e conforme alle norme. Dati scientifici provano che il tasso di recidiva diminuisce se i corsi soddisfano determinati criteri di qualità. Con l’introduzione, la Confederazione potrebbe dimostrare di non volere solo punire i delinquenti stradali, ma che vuole anche sostenerli a migliorare il loro comportamento alla guida.

Da inchieste dell’UPI è emerso che in Svizzera l’obbligo dei corsi di educazione stradale è realizzabile: è a disposizione un numero sufficiente di persone che possono tenere un corso. Inoltre questi corsi producono l’effetto desiderato anche se la patente viene ritirata per poco tempo. Questo sarebbe il caso anche se i corsi sarebbero obbligatori come si evince dalle valutazioni effettuate ad esempio in Austria. Poiché i costi sarebbero a carico di chi partecipa al corso, le sezioni della circolazione stradale potrebbero mettere a disposizione le risorse necessarie per gestire l’amministrazione dei corsi.

Mantenere l’obbligo di ricorso degli assicuratori

In secondo luogo, nell’ambito della revisione della LCStr, il Consiglio federale intende trasformare l’obbligo di ricorso degli assicuratori di responsabilità civile per i veicoli a motore in un diritto di ricorso in caso di danni causati dalla guida in stato di inabilità o da pirateria della strada. Un tale passo sarebbe un segnale sbagliato per le e i delinquenti della strada. L’eccesso di velocità, l’alcol e le droghe rimangono fattori di rischio centrali nella circolazione stradale e vanno contrastati in modo mirato. L’UPI si oppone fermamente alla conversione dell’attuale obbligo di ricorso degli assicuratori di responsabilità civile per i veicoli a motore in un semplice diritto di ricorso. Chi non deve aspettarsi conseguenze economiche in caso di incidente stradale per negligenza grave, con danni alle persone o materiali, in quanto è addirittura possibile coassicurare tale comportamento, può eventualmente assumere un comportamento ancora più rischioso e indifferente nella circolazione stradale.

Come è noto, l’Ufficio federale delle strade (USTRA) si è posto l’obiettivo di ridurre entro il 2030 il numero annuo di vittime nella circolazione stradale a meno di 100 e quello dei feriti gravi a meno di 2500; attualmente si contano mediamente 219 morti stradali e 3749 feriti gravi all’anno. Questo obiettivo può essere raggiunto solo se la Confederazione si avvale della revisione LCStr per porre le giuste basi per la sicurezza stradale.

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